Scappata a Lisbona.

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La vera pasteis di Belem
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una viuzza del barrio alto

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Elevador di Santa Giusta
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IL TRAM
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ANTICA FABBRICA DI CERAMICA

Quando posso non mi privo di una fuga a Lisbona. E’ una città che mi nutre, mi rigenera mi esalta, con i suoi colori, i suoi suoni ed i suoi tram che ricordano nello stile il vecchio tram n. 1 che andava da Bagnoli Dazio a Poggioreale, attraversando nel suo percorso tutta Napoli da Ovest ad Est; La trovo, per certi aspetti molto somigliante alla mia città, popolare ed indolente, con una parte alta collinare che si affaccia sulla parte bassa che si estende sulla foce del fiume Tago, da dove partivano i grandi navigatori della marineria velica, un po’ coraggiosi, un po’ incoscienti, un po’ disperati come i Napoletani in giro per il mondo. E la pasteis che sta a Lisbona come la sfogliatella a Napoli ed i caffè e i ristoranti che finalmente sono genuini e non espressione di un mondo globalizzato dove poter mangiare finalmente dei cibi genuini e locali come sardine dell’oceano e baccalà, per coloro a cui piace il pesce, se no olive, insalata ,carne ma tutto preparato in modo tradizionale. La modernità si inserisce nella città antica ,senza violenza o deturpazioni,con la rete metropolitana che unitamente ai trenini suburbani e alla rete di superficie vi trasporta dappertutto con costi popolari,: dalla misteriosa Sintra  con i suoi castelli che definire originali è poco, alla borghesissima Cascais, residenza dell’ultimo re d’Italia. Gli abitanti di Lisbona sono comunicativi, simpatici, curiosi e amano il football; La loro fede calcistica si divide tra il Benfica, club popolare nato ad inizio secolo per iniziativa di un gruppo di studenti, nel retrobottega di una farmacia dell’allora quartiere periferico di Belem, che si fuse qualche hanno dopo con un club del quartiere di Benfica ( ricorda un po’ la storia della Sampierdarenese Doria o Sampdoria), e  il più aristocratico e ricco club dei leoni dello sporting di Lisbona; come a Genova,  a Lisbona, non c’è possibilità che si tifi per un’altra squadra: o Aquile o Leoni, con prese in giro a più non posso ma sempre con amicizia e massimo rispetto per l’avversario. Inoltre Lisbona è sede di una delle opere dell’ing. Gustavo Eiffel,  l’elevador di Santa Giusta che riconoscerete subito per la sua struttura metallica, come quella della più famosa torre.

Altri monumenti da visitare, oltre la città nel suo assieme, la torre di Belem a salvaguardia dell’antico porto, il monastero dei Geronomini, il castello di Saint George e la Cattedrale in pieno centro storico che fu costruita sulle rovine di una moschea risalente all’invasione Araba del basso medioevo.

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Passeggiata sul Tago nei pressi del faro
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Ingresso del castello di SINTRA.

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Autore: dauphin72000

Un po' poeta,un po' navigatore, un po' viaggiatore, molto legato alla mia terra e alla sua storia, con uno stato dell'animo che è perennemente presente....la napoletanità.

1 commento su “Scappata a Lisbona.”

  1. E hai dimenticato di citare a “feira da ladra” , il tradizionale mercato delle pulci settimanale , vivace mondo variegato di uomini e donne , e le stradine strette o le scalette che portano ai numerosi locali dove il “fado portugues” è di casa .
    Io non sono più tornato a Lisbona da moltissimi anni , ma mi riprometto di farlo .

    "Mi piace"

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