IL CAMPIONATO DI CALCIO AL TEMPO DEL COVID

Che il gioco del calcio o football sia un elemento importante della nostra cultura è un’evidenza; non è più, almeno a certi livelli, un’attività ludica o sportiva ma un’ impresa economica a scopo di lucro,quindi produttiva di ricchezza , lavoro e dei conseguenti moltiplicatori economici: l’industria Calcio.

Con 4,7 miliardi di euro, ovvero l’ammontare del fatturato diretto generato dal settore, l’Italia produce il 12% del Pil del calcio mondiale. È uno dei dati più significativi emersi dal Bilancio Integrato 2018 della Figc, la rendicontazione annuale della Federcalcio, evoluzione del Bilancio Sociale, che illustra i principali programmi strategici della Federazione, il loro potenziamento e i risultati raggiunti nel 2018, con particolare riferimento all’efficienza organizzativa interna, alla sostenibilità e alla trasparenza, nonché alla valorizzazione della dimensione sportiva e giovanile, alle azioni relative al settore del calcio professionistico e dell’impiantistica sportiva, anche attraverso la rivisitazione delle norme e dei regolamenti. Se poi ci riferiamo anche all’indotto il complesso il sistema calcio in Italia genera redditi per le famiglie direttamente e indirettamente coinvolte per oltre 22 miliardi di euro garantendo lavoro a oltre 250 mila persone. Questo implica che non si possa pensare al calcio come ad una qualsiasi altra attività ed ecco perché mi taccio di fronte a tentativi finalizzati alla ripresa dell’attività sportiva in un periodo dove lo sport ,tanto che attività ludica e di diporto (e non è il caso del calcio), dovrebbe essere ossequioso della sicurezza e della salute dei cittadini che come è noto rappresenta un bene protetto dalla Costituzione.

Se volessimo parlare solo di sport dovremmo dire che se un campionato qualsiasi, è interrotto, senza possibilità di ripresa, l’unica soluzione per salvaguardarne la legittimità è l’annullamento; con 12 giornate da giocare e 36 punti in palio non ha senso parlare di classifica o posizioni acquisite: in mancanza di una norma, il campionato è nullo, non è arrivato alla sua conclusione naturale, non sono state seguite le regole, anche se per causa di forza maggiore. Se durante una qualsiasi competizione, si verifica una causa non imputabile ad un fattore umano, questa è annullata se non diversamente previsto. Diversa sarebbe stata la considerazione se nelle carte federali fosse stata presente una norma indicante che in caso di interruzione del campionato, per causa di forza maggiore, sarebbe stata valida la classifica ponderata al momento della sospensione. In tal caso ci sarebbe stata una previsione normativa che avrebbe salvato la legittimità della scelta in caso di validazione delle posizioni di classifica raggiunte.

Ecco dunque perché tutte quante le ipotesi fatte sino ad ora, di validazione delle classifiche acquisite ,di playoff e play out sostitutivi, non hanno alcuna legittimazione e dispiace sinceramente che in serie B , una squadra come il Benevento non possa essere premiata, in piena situazione di legittimità, perché il campionato non si è concluso.

Ma non temete appassionati di calcio, (tra cui il sottoscritto), il pallone è ben oltre le regole come già ampiamente dimostrato in passato…..e dunque le cose si arrangeranno come ben conviene.

Quando la RAI fa rimpiangere Mediaset e SKY

30815815_10156495259399434_5541349001388561060_o-1.jpgNella giornata successiva a Napoli Juventus, e aver lasciato che opinionisti, tecnici e addetti ai lavori avessero scritto  e parlato, qualche volta senza pensare, e senza soffermarmi ancora sull’impatto che ha il Napoli sui suoi tifosi, spesso cittadini del mondo ma che per il 90% dei casi sono di nazionalità partenopea e vedono nella squadra un sacro simbolo di appartenenza alle vicende storiche, sociali, politiche ed economiche della loro città di origine che non è la stessa influenza che hanno le altre squadre di calcio sui loro tifosi, facendo salve alcune eccezioni, faccio fatica a capire alcuni passaggi della Domenica Sportiva.

In una trasmissione sportiva normalmente ci si focalizza sul lato tecnico di un evento lasciando spazio ai contenuti sportivi ed agonistici, sopratutto quando da sempre si sono ignorati aspetti sociali gravi connessi ad episodi reali di razzismo territoriale; Evidentemente quando una certa squadra di una certe città comincia a dare fastidio ecco che si mette in moto la macchina del fango (anche se qualcuno la trova sempre in funzione): già successe un anno fa con il Caso Sarri V/s Mancini, quando il tecnico Napoletano noto per il suo impegno politico a sinistra diede del “fighetto” all’allora allenatore dell’Inter appellandolo con un termine inappropriato e sconveniente per un personaggio pubblico, che fece montare un caso di razzismo sessuale assolutamente inesistente .

Ieri ad alcuni individui che offendevano il popolo Napoletano l’oriundo di Figline sull’Arno ha mostrato all’Italica maniera il dito medio; gesto inopportuno e volgare? Può essere ma augurarsi la morte dei napoletani e ghettizzarli sempre più in un mondo virtuale di disprezzo non è peggio? non è più sconveniente? Io sono un cittadino Italiano di Nazionalità Napoletana, come lo è il Comandante della Marina Militare Tedesca De Stefano, figlio di Napoletani Emigrati in Germania con il quale ebbi l’onore ed il piacere di condividere un Napoli Lazio 4 a 3 di qualche hanno fa ( tripletta di Cavani) che per primo mi aprì la mente sui Napoletani nel mondo chiarendomi bene il concetto di Nazionalità dicendomi quando lo incontrai , “io sono un cittadino Tedesco di Nazionalità Napoletana, “parlamme napulitane lasciamme l’Inglese agli auti”(parliamo Napoletano lasciamo  agli altri L’Inglese). Chi si scusa con noi ora caro Facchetti, Lei che ha ancora fomentato gli animi dicendo che Sarri aveva insultato i tifosi Juventini quando giusto un attimo prima lo sesso tecnico del Napoli aveva spiegato che era un gesto, anche se inelegante, rivolto a un gruppo di persone che non necessariamente tifosi erano stati ancora più ineleganti nei confronti di tutta la città di Napoli? La conduttrice della Domenica Sportiva forse si scuserà con i Napoletani per aver cercato di fare audience con argomentazioni che nulla avevano a vedere con la partita di ieri?

Non scrivo nulla della partita, hanno detto e scritto in molti voglio solo ringraziare Gigi Buffon, che altre volte ho molto criticato anche se nella comprensione , per il bel gesto avuto nei confronti dei calciatori del Napoli. Signori giù il cappello davanti a un campione che per amore della maglia (non importa se non colorata) accettò anche la B.

A presto e forza Napoli sempre

Il Napoli si sbarazza dell’Udinese e si prepara per la Juventus .

DSCN0405Alla fine anche l’Udinese è passata anche se  non in carrozza come tutti si attendevano. Il Napoli ha sofferto, eccome se ha sofferto. E’ stanco? Non credo nel fisico ma nella testa si, Callejon è un mese che si fa sostituire dalla sua ombra, Hamsik scolastico e senza cazzimma e Insigne che ancora ritiene di doversi incazzare contro il pubblico che con tutti i suoi difetti gli ha permesso di arrivare così in alto dimostrando una mancanza di maturità per liui più difficile da raggiungere che per altri.

Il più concentrato di tutti mi è sembrato Milik  (  non gioca il poverino da due anni per qualche iastemma inviatele da un dio nemico); Rog e Diawara non giocando mai  invece hanno perso la stima dei loro mezzi che pure sono notevoli, per non parlare dello stato di frustrazione in cui versano gli altri panchinari  che se non adeguatamente motivati cadono in depressione dubitando delle loro capacità nel dare calci sensati al pallone.

Io non credo che i pancinari del Napoli siano inadeguati,(tra l’altro molti di loro vanno in Nazionale) ma sono solo vittima di una filosofia che comunque è vincente, sono solo scalognati…

Il Fato si sé molto divertito con i calciatori del Napoli facendosi chiatte risate

Il primo ad essere beneficiato è stato Mertens che se non fosse stato per l’infortunio di Milik starebbe ancora a smadonnare con Insigne per un posto in squadra e Mario Rui che il famoso Fato ha voluto premiare lasciando che  la medesima Iastemma di Milik  cogliesse anche Ghoulam . Se l’algerino non si fosse fatto male forse oggi parleremmo di un nuovo personaggio della famosa serie TV “Chi l’ha visto.” Per dire che la ciorta (buona sorte per coloro che non parlano la lingua) conta, anche per la vittoria finale del campionato il Destino sarà un elemento importante come lo è stato in Lazio Juventus e Napoli Chievo dove addirittura quello che stava giocando peggio  è divenuto Eroe come se..Sinone..fosse divenuto Achille senza voler ovviamente accusare di perfidia il buon Diawara.

Alla fine della storia, se Atene piange Sparta non ride, ed con audacia andiamocela a giocare sapendo che audaces fortuna iuvat

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