Balzi rossi, per chi non lo sapesse, è una località di un importanza storica incredibile, legata alla complessa storia del genere umano sin dalle origini. Situato sull’antica via Julia Aurelia che collegava l’antica Roma a Narbonne si trova nella parte Italiana della falesia che fa da frontiera tra la Francia e L’Italia, già confine del Principato di Monaco (e il Ducato di Nizza poi ) e la Repubblica di Genova. In questo luogo sono state trovati tracce di insediamento umano del paleolitico superiore e tombe contenenti scheletri appartenenti all’uomo sapiens della stessa tipologia di quelle scoperte a Cromagnon. Inoltre dal punto di vista naturistico e paesaggistico è unico e la falesia si affaccia su una spiaggetta di pietre lucide e acqua cristallina vero paradiso locale con alle spalle un sito museale gestito dai beni culturali.
Le grotte si aprono ai piedi di una imponente parete rocciosa di calcare dolomitico del Giurassico e sono divise in due gruppi dalla linea ferroviaria. Da occidente ad oriente i Balzi Rossi comprendono: la grotta di Conte Costantini, la grotta dei Fanciulli, la grotta di Florestano, la grotta del Caviglione a nord della ferrovia; la Barma Grande e la Barma du Bausu da Ture (distrutta da lavori di cava) a sud, infine la grotta del Principe ancora a nord. Le ricerche ai Balzi Rossi, avviate già nella prima metà dell’800, perdurano da due secoli. La loro ubicazione sul confine italo-francese ha fatto si che le indagini venissero condotte da equipe scientifiche a livello internazionale, purtroppo questo ha causato la dispersione di moltissimi reperti in diversi musei in Italia ed all’estero e in collezioni private.
L’importanza delle grotte fu riconosciuta da Sir Thomas Hanbury, che nel 1898 finanziò la costruzione di un edificio museale (l’attuale Museo vecchio) dove venne esposta la famosa “triplice sepoltura”. Una sepoltura paleolitica datata a 25.000 anni da oggi, che comprende gli scheletri di un Homo sapiens adulto e due giovani sepolti contemporaneamente e con un ricco corredo composto da lunghe lame di selce francese, conchiglie marine forate, vertebre di pesce, canini di cervo, pendagli in osso lavorato.
Vi assicuro è tutto molto bello e interessante e vale la pena effettuare più di una visita soffermandosi magari sui sentieri di accesso alle grotte dove hanno abitato i nostri progenitori e scrutando l’orizzonte dove sorge il sole e da dove i nostri nostri avi attendevano l’arrivo del Dio che ogni mattina attraverso il disco infuocato donava loro la luce e il calore necessario alla vita. Certo non potevano immaginare che migliaia di anni dopo questo sito, sacro per l’umanità, sacro come tutti quelli che hanno visto l’alba dei tempi e del genere umano ,potesse essere profanato da residenze estive per ricchi scemi, un ristorante sulla falesia e spiaggia attrezzate da da 50 euro a persona. Questo è il sacrilegio e siano additati come nemici del genere umano quelli che a tale sacrilegio hanno acconsentito.