(liberamente tratto dal Giulio Cesare di William Shakespeare)
Amici, uomini di sport, tifosi, ascoltate il cuore di colui che fu un fedele seguace di una squadra che durante gli anni di lontananza dai luoghi natali, sempre lo fece sentire legato al destino di Partenope e dei propri compatrioti.
Voglio, nel momento della sua morte, non elogiare il Napoli ma degnamente seppellirlo, visto che qualcuno ha deciso di giustiziarlo.
Le miserie delle sue spoglie sopravvivono, mentre la sua gloria recente e passata si estinguerà nel tempo:
I nobili giudici Federali hanno detto che il Napoli è venuto meno ai suoi doveri di lealtà, probità e sportività, e se quello che hanno detto i giudici è vero e i giudici sono uomini d’onore e devo quindi crederli, ha gravemente scontato le sue colpe con una condanna dura ed esemplare che ne ha distrutto l’onorabilità e la credibilità , ma io , sempre con il permesso dei giudici federali ,uomini d’onore, sono venuto qui a parlare non delle intenzioni che tali restano come nubi senza sostanza, ma di fatti che personalmente conosco.
Il Napoli è stata la mia squadra del cuore , leale e generosa non solo nel regalarmi momenti di felicità , ma anche quando ha donato per gli ammalati, ha pagato puntualmente gli stipendi, non ha mai richiesto passaporti falsi, mai ha contattato università per ottenere vantaggi né mai si è fatto sorprendere con valigette piene di banconote. Ma i giudici, che sono uomini d’onore, hanno detto che fu sleale, ed essi sono uomini d’onore. Io so che il Napoli molto contribuì, con il suo comportamento, agli introiti federali, attraverso le televisioni, le imposte, sempre pagate e la saggezza nella gestione del bilancio, ma i giudici, che sono uomini d’onore hanno deciso che era improbo. E’ forse questa la slealtà? Aver obbedito a leggi dello Stato? Aver anteposto la salute dei cittadini ad un gioco? Se i giudici , uomini d’onore dicono che il Napoli fu sleale non posso io confutarlo.
Non scrivo io questo per confutare quello che i giudici hanno affermato ma solo per raccontare quello che so, i fatti veri e non le intenzioni: Il mio caro Napoli non ha barato ha solo avuto timore e rispetto per la legge per evitare che essa fosse calpestata e che gli uomini d’onore che l’hanno condannat0 fossero offesi dal mancato rispetto delle norme.
Pasquale Tommasino