Ieri sera in modo distratto, dopo il TG ed in attesa del mio amato Montalbano guardavo la trasmissione speciale coronavirus a cui partecipava tra l’altro uno dei politici anche noto come il cazzaro in verde…
Mai nomignolo fu più appropriato, visto l’enorme quantità di esternazioni fantasiose che riesce a confezionare in un nano secondo, esercizio che evidentemente gli è ben riuscito anche ieri sera quando dopo aver legittimamente evidenziato il merito del suo schieramento politico (ora all’opposizione)nell’approvazione delle misure di emergenza contro il covid 19, a precisa domanda del giornalista Sangiuliano su come far ripartire l’Italia superata la crisi attuale, sopratutto dal punto di vista economico, aggirando una risposta dovuta agli Italiani, rispondeva con la solita litania appena udita circa i danni subiti dagli artigiani, le babie-sitters – i commercianti, gli operai. Si, vabbè e allora che fare, Come creare nuove occupazioni , occasioni di sviluppo, ricchezza? Ma non è arte sua evidentemente fare analisi economiche serie,. le sue capacità sono quelle di prendere per imbecilli gli ascoltatori come quando (excusatio non petita accusatio manifesta) riferendosi alla foto che l’aveva immortalato in giro per Roma insieme alla sua compagna ha chiosato con la sua faccia da schiaffi :- anche io ho il diritto di andare a fare la spesa come tutti gli Italiani:.
Certo Onorevole, Lei ha i diritti di tutti gli Italiani ma io la spesa non la vado a fare in coppia e magari porto con me qualche borsa per ficcarci dentro le compre.





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E ancora ancora ancora, dalle Alpi al tacco d’Italia, un solo grido, Vesuvio lavali col fuoco, usate il sapone, colera e tante tante amenità di questo tipo; la chiamano discriminazione territoriale , forse per ricordarci che coloro che intonano tali cori non hanno la stessa fortuna di essere nati in una regione che per secoli è stato crocevia essenziale per politici ed uomini di cultura con radici culturali profonde che hanno consentito l’internazionalizzazione di Napoli sin dagli albori della storia, nonostante i tentativi diffamatori continui che sono un vero attentato all’intelligenza degli Uomini. I veri discriminati sono loro, questi individui sfortunati mai sfiorati da un briciolo di cultura e quindi profondamente ignoranti , beceri ma non razzisti. Il razzismo è uno stato dell’anima che non può appartenere a comunità che quotidianamente accolgono tra di loro generosamente individui provenienti da un altro mondo, altre culture, differenti religioni e tale è il popolo Genovese, popolo di mare e quindi aperto all’accoglienza e all’integrazione. Ma i beceri sono altro, personaggi falliti nella vita e nei desideri che cercano di andare oltre le loro profonde frustrazioni con l’insulto e la volgarità rendendosi ridicoli davanti gli occhi del modo intero ed offendendo non Napoli e i napoletani, ma loro stessi. Quando ieri il telecronista di Bein sport Francia definiva patetici coloro che intonavano i soliti coretti lo faceva in Eurovisione e in Mondovisione sputtanando una città,Genova, che sicuramente non lo merita; se fossi nei panni del sindaco di Genova farei di tutto per individuare gli imbecilli di turno e fargli pagare i danni apportati alla “Superba città regale, addossata ad una collina cuisolo aspetto la indica signora del mare”(Francesco Petrarca).
(per dire) signora.
