giustizia e diritto francese

JUSTICE ET DROIT
(parce que le Dr. Mastrandrea pensait avoir raison (peut-être) qu’il a piétiné la droite
En parlant du juge sportif et de la décision prise sur le match de la Juventus Napoli, il est difficile de penser qu’un magistrat expert comme le Dr. Mastrandrea ait pu donner naissance à une telle merde, pleine de contradictions et d’incohérence qui est assez éloignée des principes de droit qui s’appliquent en Italie, un pays dont la FIGC est également membre, je pense, qui avec ses règles et ses règlements ne peut pas s’opposer aux règles de l’État, mais s’adapte harmonieusement en respectant les hiérarchies. Un simple étudiant en droit comptable, sans déranger les universitaires, les avocats, les magistrats et autres, comprendrait aisément que le fameux protocole de la FIGC ne peut être placé devant aucune loi de l’État, occupant la dernière place dans la hiérarchie des sources : pour être clair, toute mesure d’ASL la plus délabrée d’Italie vaut plus que ce bout de papier, à tel point qu’à un certain moment, on peut lire dans le document dont nous parlons : sans préjudice des prérogatives (qui découlent de la Constitution, la source la plus élevée) des autorités régionales et locales dans le domaine de la santé.
Le Dr. Mastrandrea, plus que de décider selon la loi, s’est exercé en traitant ce qu’il a dit (car il ne peut pas savoir) étaient les intentions du CSD de Naples, ignorant que notre système est basé sur le droit positif, c’est-à-dire sur des lois et des procédures écrites qui prévoient de juger sur des faits et des documents et non sur des sentiments. Si je pense que Tizio est un criminel et que je n’ai rien pour le prouver, je ne peux pas le condamner.
En outre, les motivations des décisions de Mastrandrea commencent par une hypothèse absolument partageable lorsque le même juge affirme que les actes et mesures de l’État et des autorités territoriales dans le domaine de la santé sont exclus de ses évaluations mais ensuite il se perd et il devient négligent lorsqu’il entre dans la

la portée préceptive et prescriptive des notes des autorités sanitaires locales napolitaines et de la région de Campanie.
La contradiction est évidente lorsque le juge déclare ensuite que les notes du samedi semblaient compatibles avec le protocole de la FIGC et permettaient donc le départ pour Turin alors que c’est seulement le PEC du dimanche vers 14 heures qui interdisait clairement à l’équipe de quitter son domicile.

“Dr. Mastrandrea, comment est-il possible qu’une mesure explicative et confirmatoire d’une interdiction puisse avoir plus de force que l’interdiction elle-même ? Comment peut-on blâmer le comportement d’un sujet qui est déjà certain d’une prescription et qui se tourne vers une autorité étatique pour obtenir des éclaircissements auprès d’un interlocuteur à la tête dure ? (la ligue de football) C’est comme quand j’essaie de faire comprendre à un ami la règle du hors-jeu et que je lui montre les règles et qu’à la fin il comprend (la ligue de football a continué à ne pas comprendre) … mais la règle du hors-jeu existait quand même … Ainsi, la prescription prescriptive et préceptive existait de toute façon, cher Mastrandrea”.

Imaginons un instant, et je répète, imaginons que le juge ait eu raison de dire que Naples avait déjà l’intention de ne pas partir et que si la réponse interprétative de la région avait été le départ, elle n’aurait plus été en mesure d’organiser le départ ( La négation du droit est de le faire avec des si et des mais et des formes douteuses mais tellement douteuses) Un avion aurait pu partir à 16h30 pour être à 18h00 à Turin à 20h00 au Stade ; Cher Juge, ne vous fiez pas à votre hypothèse ou à vos intentions fantaisistes, la prochaine fois, vous ferez un meilleur chiffre.
Je m’attarde également sur la notion de Force Majeure qui est l’exception à laquelle le CSD NAPOLI fait appel, la Force Majeure est un obstacle objectif qui existe puisqu’il y a la norme : vis maior cui resisti non potest de la série qui si les joueurs de Naples ne se soumettaient pas, pour dire la terre, pourrait aller en prison…..

Une dernière chose qui a échappé à la plupart des gens : il est vrai que la Juventus FC n’a pas engagé de poursuites parce qu’elle était déjà bien représentée, lit-on dans l’introduction des motivations : compte tenu des mémoires présentés par le CSD Naples ainsi que par la ligue de football….. Méditer les gens méditent…

Pasquale Tommasino

GIUSTIZIA E DIRITTO

(perchè il Dott. Mastrandrea pensando di essere giusto( forse) ha calpestato il diritto

Parlando del giudice sportivo e della decisione presa sulla partita Juventus Napoli è difficile pensare che un magistrato esperto come il dott. Mastrandrea abbia potuto partorire una schifezza simile, piena di contraddizioni e incoerenza che è parecchio lontana dai principi del diritto che vigono in Italia, paese del quale mi pare faccia parte anche la FIGC che con le sue norme e regolamenti non può contrastare le norme Statali, ma armonicamente adeguarsi rispettandone le gerarchie. Un semplice studente di diritto di ragioneria, senza scomodare universitari, avvocati, magistrati ed altro capirebbe tranquillamente che il famoso protocollo FIGC non può essere anteposto ad una qualsiasi legge dello Stato, ricoprendo l’ultimo posto nella gerarchia delle fonti: per esser chiari qualsiasi sgangherato provvedimento della più sgangherata ASL d’Italia vale più di quel pezzo di carta tant’è che ad un certo punto il documento di cui parliamo recita: fatte salve le prerogative (che discendono dalla Costituzione, fonte massima) delle autorità regionali e locali in materia di sanità.

Il dott. Mastrandrea più che decidere secondo diritto si è esercitato processando quelle che a suo dire (perchè non può saperlo) erano le intenzioni della SSC Napoli ignorando che il nostro ordinamento si basa su diritto positivo, cioè su leggi e procedure scritte che prevedono di giudicare su fatti e documenti e non sulle sensazioni. Se io penso che Tizio è un delinquente e non ne ho nulla che lo dimostri, non lo posso condannare.

Inoltre le motivazioni della decisioni di Mastrandrea iniziano con un assunto assolutamente condivisibile quando lo stesso giudice afferma che gli atti e provvedimenti delle autorità statali e territoriali in materia di sanità sono precluse alle sue valutazioni ma poi si perde e si accattorcia quando entra nel merito della portata precettiva e prescrittiva delle note delle ASL napoletane e della regione Campania.

La contraddizione è evidente quando poi il giudice afferma che le note del sabato apparivano compatibili con il protocollo FIGC e consentivano quindi la partenza per Torino mentre non era che la PEC della domenica alle ore 14 circa che vietava chiaramente alla squadra di lasciare il proprio domicilio.

“Dott. Mastrandrea, come è possibile che un provvedimento esplicativo e confermativo di un divieto possa avere più forza dello stesso divieto? come può biasimare il comportamento di un soggetto che già certo di una prescrizione si rivolge ad un’autorità statale per far giungere i chiarimenti ad un suo interlocutore con la capoccia dura? (la lega calcio) E’ come quando cerco di far capire la regola del fuori gioco ad un amico che non ci arriva e gli mostro il regolamento e alla fine questo capisce.(la lega calcio ha continuato a non capire)…ma la regola del fuori gioco esisteva a prescindere… Cosi la prescrizione prescrittiva e precettiva esisteva a prescindere caro Mastrandrea”

Facciamo finta per un momento e ribadisco fingiamo che il giudice abbia avuto ragione dicendo che il Napoli aveva già intenzione di non partire e che se la risposta interpretativa della regione fosse stata per la partenza non avrebbe più potuto organizzare la partenza ( La negazione del diritto è farlo con i se con i ma e le forme dubitative ma tant’è) ,: la partita era alle 20 45, Un aereo sarebbe potuto partire alle 16 30 essere alle 18 a Torino alle 20 allo Stadio; Caro giudice si basi sulle carte non sulle sue ipotesi o intenzioni fantasiose la prossima volta, farà una migliore figura.

Inoltre mi soffermo sul concetto di Forza maggiore che è poi l’esimente a cui la SSC NAPOLI si appella, La forza maggiore è un impedimento oggettivo che esiste dal momento che esiste la norma : vis maior cui resisti non potest della serie che se i calciatori del Napoli non sottostavano , per dirla terra terra, potevano andare in galera…..

Un ultima cosa che ai più è sfuggita: è vero, la Juventus FC non si è costituita in giudizio tanto era già ben rappresentata, si legge infatti in premessa alle motivazioni: viste le memorie presentate dalla SSC Napoli nonchè dalla lega calcio…..

Meditate gente meditate…

Pasquale Tommasino

Contrammiraglio Marina Militare della Riserva

già Capo Ufficio Giustizia e Disciplina del CMMA Sardegna.

L’ignoranza dei potenti e la conoscenza dei peones.

Photo by Pixabay on Pexels.com

I potenti non hanno bisogno del dono della conoscenza, a loro tutto è permesso, fanno ciò che vogliono, in dispregio delle leggi e del rispetto dovuto agli altri esseri umani e alla natura, quindi non mi meraviglio quando un potente afferma che non avrebbe eseguito una disposizione emanata da una legittima autorità ; Lui ignora che un paese è governato grazie a norme che devono essere rispettate attraverso le istituzioni preposte; Il Principe fa quello che vuole, prevarica ,orienta ,decide, prende, dona , rabbonisce, nella migliore tradizione della tricotomia festa,farina e forca.

Invece il “peone”, il poveraccio, non può essere ignorante, non ha l’immunità garantita dall’essere un potente, non può fare quello che vuole ma deve sottomettersi alle norme senza alcuna deroga ,oltre che alla legge, di cui al potente ignorante , che qualche volta è contraria alle norme e pone quindi in uno uno stato di prostrazione il “peone” che sa e non ignora che per far piacere al potente deve tralasciare il diritto e sottomettersi alla sua (del potente) legge. No, non farnetico riflettete : la norma, tanto per intenderci, la circolare FIGC sul covid , nell’affermare la possibilità di alcune deroghe salva le attribuzioni in materia di sanità da parte delle autorità locali, ma la legge del potente ignora che esiste un’autorità istituzionale a cui compete decidere.

La vicenda a cui mi riferisco è ovviamente la partita non disputata Napoli Juventus che ha una lettura talmente semplice che veramente è assurdo essere arrivati a come dire ” a pesci fetienti” cioè a tale bagarre di cui la maggiore responsabile è la lega calcio che non ha saputo fare un passo indietro , ricorrendo anzi a vergognosi retro pensieri fatti propri anche dal geniale presidente del Genoa che credo prima di aver avuto una ventina di giocatori contagiati per aver seguito i potenti e non le norme, abbia anche subito una condanna per illecito sportivo.

Ovviamente i suddetti retro pensieri hanno fatto capo a geni, pennivendoli e scribacchini oltre che intasatosi del webi quali sono cosi sicuri delle loro capacità intellettive da non rendersi conto oltre che dell’assurdità dell’assenza dolosa del Napoli in quel di Torino, se c’era una squadra a cui conveniva giocare questa era il Napoli vista che la Juve attuale ancora in fase di apprendistato e e la mancanza di ben 4 giocatori (Bernardeschi, De Ligt, Rabiot e Alex Sandro) mentre al Napoli Zielinski, Elmas e Insigne,non sono certo Careca, Maradona e Giordano.

Lo zelo dell’autorità sanitaria di Napoli è stato sospetto per alcuni, ma era un atto dovuto e previsto dalle norme e forse è servito ad evitare un nuovo Cluster tipo quello verificatosi nel Genoa che sarebbe stato evitato se la ASL competente per la città di Genova avesse mostrato lo stesso zelo di quella Napoletana che probabilmente ha salvaguardato la stessa Juventus.

Alla fine è anche giusto affermare che esiste un’anomalia, l’anomalia del protocollo che non tiene conto che in Italia esistono 20 autorità locali di rango primario (le regioni) ed un numero imprecisato di secondarie (i distretti provinciali) che possono far saltare il pianeta calcio, ma il Napoli ha agito nel pieno rispetto delle regole e va ringraziato, mentre ancora una volta la Governance della lega calcio si è mostrata vassalla dei potenti principati Savoiardi e Sforzeschi feudatari anche delle provincie liguri e venete.

QUI EST NE NU ET QUI AVEC UNE CHEMISE

Ce matin, j’ai rencontré Mammadou, dis-tu, et qui est ce Mammadou ? Eh bien, Mammadou est l’aide-cuisinier ou le serveur, si vous voulez, de la pizzeria “o puntone o vico” où il gagne honnêtement sa vie et mange pour trente euros par jour, une pizza à midi et l’autre le soir. Arrivé en Italie il y a 10 ans en provenance d’un pays d’Afrique centrale, il a eu la chance d’être régularisé et il paie des impôts sur les miettes d’euros qu’il gagne. Il a demandé un passeport, la citoyenneté pour mieux s’intégrer dans le pays qui l’a accueilli et ne pas se sentir exclu de la société, mais bon sang, l’Italien ne rentre pas dans sa tête. Comme vous le direz, c’est possible, car le pays qui l’a accueilli ou plutôt la ville est Naples et Mammadou parle maintenant mieux le napolitain que moiqui je suis né dans le quartier “Stella”. Lors de sa comparution devant la commission d’évaluation linguistique italienne, Mammadou, même s’il a tout compris, a répondu dans la langue et à la fin à la question précise d’où il venait et ce qu’il faisait ayant répondu : “ie veng’a nu paese assai luntana addò tutte quanta song niuri e’ a matina me sose ampressa pe’ghij a faticà ” a été recalé par le professeur qui lui a dit : mon garçon mais ce n’est pas de l’italien”, comme si un dialecte de notre pays ne signifiait pas au contraire avoir pénétré dans les profondeurs de la culture locale la plus profonde, en parvenant à en saisir les significations les plus intimes.

Ce matin, j’ai également lu l’histoire d’un footballeur très célèbre pour avoir confondu Chiellini avec l’archevêque Ruggieri du comte Ugolino (voir la Divine Comédie Hell Song XXXIII), et qui semble jouer au football dans un club important gagnant 1.ooo.ooo d’euros nets par mois sans impôts, qu’il a décidé de demander la nationalité italienne non pas pour s’intégrer (il s’en fiche) mais pour gagner 2.000.000 euros par mois. Ils lui ont organisé une session d’examen de langue italienne exclusive en une semaine et après avoir répondu à des questions prédéfinies en utilisant un “bon italien” fait de verbes à l’infini, et sans avoir jamais vécu sur le sol italien sinon pour passer de riches vacances sur la Costa Smeralda, il a été promu après 10 minutes de commedie comique

Je ne sais pas comment les faits se sont déroulés, mais la chronique nous parle d’un club de football très important, qui s’intéressait au footballeur dont nous parlons pour devenir italien afin de pouvoir le signer ;

Probablement le pouvoir économique et médiatique du club, le “timor reverentiae” ou la sujétion psychologique, comme vous l’appelez, a influencé les acteurs qui sont passés du statut de professionnels à celui de comédiens d’art. Un peu comme le secrétaire qui apporte le café au patron, même si cela ne relève pas de ses compétences, ou l’arbitre qui siffle une pénalité que personne n’a vue selon la règle bien connue et consolidée: en doute pro Juve.

Probablement aucune preuve de consommation illégale mais beaucoup de doutes et comme dit précédemment, dans le doute pro Juve si libre tout le monde !

Je peux vous assurer que ce qui s’est passé dans un pays anglo-saxon ne serait pas arrivé, et le spectacle est quelque chose de typiquement italien. Je ne m’amuse plus, je ne sais pas pour vous.

Traduit avec http://www.DeepL.com/Translator (version gratuite)

Chi nasce annure e chi nasce in cammisa

Stamattina ho incontrato Mammadou, voi dite e chi è sto Mammadou? Bene , Mammadou è lo sguattero o lava piatti,se più vi piace ,della pizzeria “o puntone o vico” dove si guadagna onestamente da vivere e mangiare a trenta euro al giorno, una pizza a mezzogiorno e l’altra la sera. E’ arrivato in Italia 10 anni fa da un paese del centrafrica, ha avuto la fortuna di essere regolarizzato e paga le tasse sulle briciole di euro che guadagna. Ha chiesto il passaporto, la cittadinanza per meglio integrarsi nel paese che l’ha accolto e non sentirsi escluso dalla società, ma porca miseria, l’italiano non gli entra in testa. Come è possibile direte voi, si è possibile è possibile perché il paese che l’ha accolto o meglio la città è Napoli e Mammadou ora parla il Napoletano meglio di me che sono del rione”Stella”. Quando si è presentato davanti alla commissione di accertamento della lingua italiana Mammadou, anche se comprendeva tutto, rispondeva in lingua e alla fine a precisa domanda da dove veniva e cose faceva avendo risposto : “ie veng’a nu paese assai luntana addò tutte quante song niuri e’ a matina me sose ampressa pe’ghij a faticà ” è stato bocciato dal professore che gli ha detto: ragazzo mio ma questo non è italiano”, come se un dialetto del nostro paese non significa invece essersi addentrati nei meandri della più profonda cultura locale, riuscendo a coglierne i significati più reconditi.

Stamattina ho anche letto di un tale calciatore molto famoso per aver scambiato Chiellini per l’arcivescovo Ruggieri del conte Ugolino (cfr la Divina Commedia inferno canto XXXIII),e che pare giochi a pallone in un club importante guadagnando 1.ooo.ooo di euro netti al mese senza tasse che ha deciso di chiedere la cittadinanza italiana non per integrarsi (non gliene frega niente) ma per guadagnare 2.000.000 di Euro al mese. Gli hanno organizzato una sessione di esame esclusiva di lingua Italiana in una settimana e dopo aver risposto a domande prederminate utilizzando un “buon italiano” fatto di verbi all’infinito , e senza aver vissuto mai sul suolo Italico se non per passare delle ricche vacanze in costa Smeralda, è stato promosso dopo 10 minuti di farsa scarpettiana .

Non so come siano andati i fatti, ma la cronaca ci racconta di una società di calcio molto importante, che aveva interesse a che il calciatore di cui si parla diventasse italiano per poterlo tesserare;

Probabilmente il potere economico e mediatico della società, il” timor reverentiae”o sudditanza psicologica, fate voi, ha influenzato gli attori che da professionisti sono diventati commedianti dell’arte. Un pò come la segretaria che porta il caffè al capo, anche se ciò non rientra nelle sue attribuzioni, o l’arbitro che fischia un rigore che nessuno ha visto secondo la nota e consolidata regola , in dubbio pro Juve.

Probabilmente nessuna prova di illecito consumato ma tanti dubbi e come detto prima in dubbio pro Juve quindi liberi tutti !

Posso assicurarvi che quanto accaduto in un paese Anglosassone non si sarebbe verificato e l’avanspettacolo è qualcosa di tipicamente Italico. Io non mi diverto più, non so Voi.

L’importanza di chiamarsi ADL

Certo avere un nome, una posizione influenza, certo che influenza; se ADL non si fosse chiamato ADL e se non fosse stato il presidente di un club che è spesso oggetto di disdicevoli luoghi comuni come la città che esso rappresenta e se non risultasse il più delle volte spocchioso e antipatico, non avrebbe forse avuta quella notorietà perversa che fa vedere nere le cose che forse sono bianche o tutto al più grigie; non avrebbero visto in lui l’untore responsabile di voler diffondere insano morbo nel famoso palazzo del potere che un suo fido scudiero (Don Maurizio da Napoli) avrebbe voluto conquistare con impari tenzone tra ciucciarielli e zebre.

E transeat che volgo ignorante blateri trovando piacere ad emettere area dai polmoni prima di attivare il cervello, ma che questo esercizio provenga da coloro che amano definirsi intellettuali da la misura del decadentismo culturale del nostro secolo.

Certo se anche la famosa figlia di un uomo politicone secolo scorso, già redattrice di tele Kabul, travisa completamente la realtà delle cose raccontando attraverso i media una verità che a Lei sola appartiene, ci si rende conto come la manipolazione delle masse è cosa semplice e scontata anche perché oramai l’informazione è sempre più superficiale e di facciata, orientata verso l’audience ed il profitto. Oggi non si racconta ciò che è vero ma ciò che può sembrare vero e che fa piacere all’editore ai potentati economici o al gregge che in definitiva sono coloro capaci di muovere voti, soldi ed orientare quindi la politica;

Riporto la verità raccontata in una trasmissione televisiva dalla suddetta giornalista: ADL si è recato in Lega avendo la febbre più altri disturbi (e non cito la festa che la Signora di cui si parla ha forse sognato);

La realtà di ADL :si è recato in lega dopo essersi misurato sei volte la temperatura, tre volte andando a Milano ,tre volte tornando verso Napoli;( sempre per la signora di prima: non si trattava di una festa ma di una riunione tra i presidenti di club di serie A)

ADL fa il tampone con il resto della squadra due volte a settimana, per norma, e dunque è evidente che non attende il risultato dello stesso che normalmente arriva dopo 24 ore,in assenza di sintomi, né mi sembra che il cagarone sia mai stato indicato nella sintomatologia del covid (se no io dovrei fare il tampone ogni lunedì successivo alla crapula festiva, quando metto a seria prova i meccanismi di difesa del mio organismo).

Inoltre non mi pare che alcuno degli altri partecipanti alla riunione, né il presidente a cui ADL ha offerto un passaggio sull’aereo-taxi né i piloti né i marinai dell’imbarcazione che l’ha ricondotto a Capri si siano ammalati.

Conclusione ADL può essere antipatico, spocchioso, arrogante ma non è un untore ed evidentemente le norme di profilassi sono state rispettate nonostante il blaterare di coloro che hanno cercato un momento di facile celebrità attaccando chi, per forza di cose, aveva in quel momento la guardia bassa.

Meditate gente meditate!

ANCORA SUL COVID 19

Ad epidemia conclamata mi ero permesso di scrivere alcune osservazioni sul coronavirus che ancora ci affligge ed insistendo nel definirmi solo un osservatore degli avvenimenti che si susseguono nel mondo ed un ascoltatore dei pareri di scienziati, critici e venditori di fumo, mi pongo alcuni quesiti affermando il mio non negazionismo o un mio assolutismo,rivendicando la mia appartenenza alla scuola DE CRESCIENZIANA e dichiarandomi indegno lettore del filosofo napoletano Luciano De crescenza che pone il dubbio a base della conoscenza umana; dunque consentitemi di arrivare alla conoscenza delle cose attraverso il dubbio nemico dell’assolutismo.

E tutto inizia l’inverno scorso quando l’epidemia fa in Italia circa 35.000 vittime su circa 200.000 casi, per arrivare all’attualità in cui ci sono più casi ma non malati, vale a dire persone che hanno qualche sintomo.

Si definisce malato colui che ha dei sintomi ma oggi i sintomatici rappresentano una percentuale abbastanza bassa dei positivi mentre ad inizio dell’epidemia erano tutti sintomatici e quindi malati.

Il 28 marzo in Italia furono testati 5986 casi, quasi tutti sintomatici, il 30 agosto 1365 casi di cui solo un centinaio di sintomatici, un numero addirittura più basso di quelli dei mesi di giugno quando fu deciso di riaprire il paese.

Questo non vuol dire che bisogna abbassare la guardia ma continuare ad essere prudenti, evitando sconsiderati assembramenti ,ma evitando allarmismi solo dannosi per le persone e l’economia del paese, ma se tanto mi da tanto vuol dire che a marzo c’erano circa 4000 malati al giorno ed oggi forse un solo un centinaio non identificando come malati gli asintomatici che potenzialmente restano comunque dei portatori sani.

Tanto premesso mi sembra di cogliere alcune similitudini tra il covid 19 e l’influenza spagnola.

La causa dell’influenza spagnola fu un virus H1 umano che si combinò ad un virus aviario N1 ee la causa principale delle morti fu una tempesta di citochine (una reazione eccessiva del sistema immunitario dell’organismo) cosi come si è verificata all’inizio per il COVID;

Inoltre un’altra similitudine è data dall’aggressività del contagio fra le due influenze per cui , a fronte di positivi sintomatici, gli ospedali, si sono saturati; oggi non tutti i portatotori di coronavirus sono ospedalizzati,trovandoci di fronte, per la maggior parte dei casi, a portatori sani i quali scovati singolarmente sono isolati al fine di arrestare il contagio.

Tutto questo cosa vuol dire? Siamo usciti dall’emergenza? Non ancora ma siamo sulla buona strada; l’osservazione delle pandemie passate, dello stesso tipo, ci mostra che essa normalmente si esaurisce , perdendo forza e carica virale dopo 12/18 mesi : La spagnola si è esaurita in due anni, (ma si usciva dalla guerra che aveva causato precarie condizioni igieniche)

La SARS o covid 1 si è esaurita dopo 18 mesi

E il covid 19 ? non possiamo saperlo con certezza, possiamo solo osservare che la carica virale si è ridotta e che i sintomatici rappresentano oggi meno del 10%dei positivi. Sembra che la SaRS1 si sia estinta perchè gli asintomatici non erano contagiosi, mentre quelli dell’attuale covid lo sono.

I primi casi di COVID-19 si sono palesati veso la fine del 2019 in Cina,e la malattia causata dal virus SARS-Cov-2: nel giro di pochi mesi è evoluta in una pandemia, infettando milioni di persone in tutto il mondo e uccidendo circa l’1% delle persone infette, rivelandosi molto più contagiosa ma apparentemente meno mortale rispetto al suo cugino la SARS 1 di quasi 20 anni fa.

Il vero problema sembra essere che il virus SARS-CoV-2 si diffonda anche attraverso soggetti a sintomatici per cui le classiche precauzioni sanitarie basate sull’isolamento dei malati, che hanno causato l’estinzione della Sars 1, sembrano essere meno efficaci per il momento.

Oggi accertato che gli asintomatici del covid 19 sono contagiosi,anche se in misura meno aggressiva rispetto ai malati, li si sta andando a cercare per isolarli ed impedire la trasmissione della malattia sperando che presto si possano verificare le condizioni per l’estinzione della stessa anche se al punto in cui siamo una sorta di terrorismo di Stato non ci libera dai timori e dalle paure che pare debbano lasciarci solo alla somministrazione di un vaccino a cui stanno lavorando una cinquantina di multinazionali e su cui sono stati investiti centinaia di milioni di euro.

È possibile che se le cose evolvono come tutti ci auguriamo, la SARS-CoV-2 si stabilizzerà nella popolazione umana, diventando un virus endemico come i suoi cugini coronavirus che ogni inverno ci causano il raffreddore non facendo quindi danni maggiori.

E’auspicabile la disponibilità di un vaccino sicuro ed efficace, sopratutto per evitare danni alle fasce di popolazione più debole, cosi come esistono vaccini per altre influenze, anche perchè alla luce di quanto precedentemente espresso, non sappiamo per quanto tempo dura l’immunità naturale, non si può ancora dire con certezza se la SARS-CoV-2 potrà mai esaurirsi anche se in Cina, sono tornati tutti ad una vita normale.

i casi aacrtati in Cina il 31 agosto sono 10
Cittadini di Whuan in piscina la fine di Agosto 2020

La Bretagne, le coffre-fort des Celtes, terre des navigateurs et berceau de l’histoire.

Les Celtes, peuple d’une vaste région située entre le Rhin supérieur et les sources du Danube, ont envahi la majeure partie du territoire européen avec leurs tribus, pénétrant les îles britanniques, la France, l’Espagne et le nord de l’Italie, poussant avec un leurs tribus “les Pentri” jusqu’à la région de Sannio où ils sont devenus une partie du peuple samnite, représentant leur lignée guerrière, avec les trois autres tribus (Irpini, Carricini et Caudini) de la lignée italienne.
Mais ici nous n’entrerons pas dans l’histoire des Pentri arrivés dans le sud de l’Italie ou dans celle des Vénitiens d’Armorique mais nous parlerons de la Bretagne, comprise comme la dernière frontière de ce peuple dont la civilisation a été écrasée par l’arrivée des Romains du Sud et celle des tribus germaniques du Nord et qui se situe entre le Finistère, les Cornouailles, le Pays de Galles et l’Irlande, où leur langue est encore parlée et où les anciennes légendes de la tradition orale entre Brocèlandia, Merlino et le mythique Avalon prennent vie, mais nous en reparlerons dans un prochain article.
Dans le présent j’aime présenter ce qu’est la Bretagne aujourd’hui, ses forêts, ses lacs et ses plages qui apparaissent et disparaissent pour une magie faite par la lune quand elle décide d’abaisser ou d’élever le niveau d’eau du Dieu de l’Océan: une merveille surtout pour une Méditerranée, comme ils le sont, peu habituée à la majesté des grandes marées; quel spectacle, vous apportez comme des îles d’eau entre des étendues de sable et le concept d’une île qui se transforme: pas une terre émergée mais une dépression qui entoure une montagne d’eau. Ainsi apparaissent les ports bretons à marée basse, qui emprisonnent la mer entre barrages et barrières, évitant leur fuite pour permettre aux bateaux discontinus de flotter sans tomber d’un côté comme cela se passe plutôt dans les petites baies protégées de la zone où les nombreux trouvent refuge. marins locaux ou marins qui vivent et respectent la mer.

Les Celtes, peuple d’une vaste région située entre le Rhin supérieur et les sources du Danube, ont envahi la majeure partie du territoire européen avec leurs tribus, pénétrant les îles britanniques, la France, l’Espagne et le nord de l’Italie, poussant avec un leurs tribus “les Pentri” jusqu’à la région de Sannio où ils sont devenus une partie du peuple samnite, représentant leur lignée guerrière, avec les trois autres tribus (Irpini, Carricini et Caudini) de la lignée italienne.
Mais ici nous n’entrerons pas dans l’histoire des Pentri arrivés dans le sud de l’Italie ou dans celle des Vénitiens d’Armorique mais nous parlerons de la Bretagne, comprise comme la dernière frontière de ce peuple dont la civilisation a été écrasée par l’arrivée des Romains du Sud et celle des tribus germaniques du Nord et qui se situe entre le Finistère, les Cornouailles, le Pays de Galles et l’Irlande, où leur langue est encore parlée et où les anciennes légendes de la tradition orale entre Brocèlandia, Merlino et le mythique Avalon prennent vie, mais nous en reparlerons dans un prochain article.
Dans le présent j’aime présenter ce qu’est la Bretagne aujourd’hui, ses forêts, ses lacs et ses plages qui apparaissent et disparaissent pour une magie faite par la lune quand elle décide d’abaisser ou d’élever le niveau d’eau du Dieu de l’Océan: une merveille surtout pour une Méditerranée, comme ils le sont, peu habituée à la majesté des grandes marées; quel spectacle, vous apportez comme des îles d’eau entre des étendues de sable et le concept d’une île qui se transforme: pas une terre émergée mais une dépression qui entoure une montagne d’eau. Ainsi apparaissent les ports bretons à marée basse, qui emprisonnent la mer entre barrages et barrières, évitant leur fuite pour permettre aux bateaux discontinus de flotter sans tomber d’un côté comme cela se passe plutôt dans les petites baies protégées de la zone où les nombreux trouvent refuge. marins locaux ou marins qui vivent et respectent la mer.

les événements bretons ont déjà leur origine au néolithique et à l’âge du bronze et qui, en raison de l’origine mystérieuse de ses traditions, se fondent dans la légende qui escalade laborieusement les chemins de l’histoire; la pierre entoure les dolmens, les menhirs sont l’histoire de ce peuple mais aussi celle de peuples à des milliers de kilomètres et entourés par la mer, les tombas de Janas et les mégalithes de Sardaigne; et la légende raconte que des peuples d’origine indo-européenne et de structure plus importante que les Sardes de l’époque moderne, au moment des grandes glaciations, ont réussi à passer de l’Italie à la Sardaigne en profitant des terres émergées entre la Toscane, la Corse et la Sardaigne, plaçant le fondements de la civilisation nuragique qui, nous dit l’histoire, a été anéantie par les invasions des petits et féroces Phéniciens vers 500 av.

Cercle mégalithique en Bretagne près de Karnak

Cercle de stonhenge en pierre mégalithique

Mini transat avant la transat solo

megalithis de Sardeigne

Douernenez mini transat
La Bretagne vit aujourd’hui dans le souvenir de ses traditions et de l’actualité de ses activités quotidiennes inextricablement liées à la mer. En plus d’être une terre de mystères, elle a toujours été une terre de magiciens et de corsaires qui ont trouvé refuge dans les eaux perfides de la Bretagne qui, en raison de la force des vents et des courants, rendent la navigation difficile pour les étrangers. Terre de marins qui défient seuls les vagues et les vents de l’océan. A Douernenez, dans le Finistère, la transat prend son origine, une régate en solitaire avec de minuscules bateaux de 6,50 mètres. 0 l’itinéraire du RUHM qui arrive en Guadeloupe depuis San Malò.

Entrée de la cathédrale de Quimper

La tradition de Vanne

Coucher de soleil à Concarneau

France, Finistère (29) Concarneau, la ville close Ville d’Art et d’Histoire, au coucher du soleil
Une balade en Bretagne en vaut vraiment la peine, et se promener dans ses bois ou le long des plages on pourrait imaginer être Merlin, Lancilot, Le Corsair Surcouf, un marin solitaire qui traverse l’océan ou bien plus simplement un rêveur impardonnable.

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Auteur: dauphin72000
Un petit poète, un petit navigateur, un petit voyageur, très lié à ma terre et à son histoire, avec un état d’esprit perpétuellement présent… La napolitaine. Lire tous les articles de dauphin72000

Autoredauphin72000
Écrit le 28 juillet 2020
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Changement “La Bretagne, le coffre-fort des Celtes, terre des navigateurs et berceau de l’histoire”
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La Bretagna, la cassaforte dei Celti, terra di navigatori e culla della storia

I Celti, popolo originario di una vasta area  sita tra l'alto Reno e le sorgenti del Danubio, invasero con le loro tribù gran parte del territorio Europeo ,penetrando nelle isole Britanniche , in Francia, in Spagna nell'Italia settentrionale, spingendosi con una loro tribù "i Pentri" sino alla regione del Sannio ove entrarono a far parte del popolo dei Sanniti, rappresentandone la stirpe guerriera , unitamente alle altre tre tribù  (Irpini,i Carricini e i Caudini) di stirpe Italica.
Ma in questa sede non approfondiremo né la storia dei Pentri che arrivarono nel meridione d'Italia  né quella dei Veneti  di Armorica ma parleremo della Bretagna, intesa come ultima frontiera di quel popolo la cui civiltà fu schiacciata dall'arrivo dei Romani da Sud e da quello delle tribù germaniche da Nord e che è ubicata tra Finistère, Cornovaglia, Galles e Irlanda ,ove è ancora parlata la loro lingua e trovano vita le vecchie leggende della tradizione orale tra Brocèlandia ,Merlino, e la mitica Avalon, ma parleremo di questo in un prossimo articolo.
Nell'attuale mi piace presentare quella che è oggi la Bretagna, i suoi boschi, i suoi laghi le sue spiagge che appaiono e scompaiono per una magia compiuta dalla luna quando decide di abbassare o innalzare il livello delle acque del Dio Oceano:una meraviglia, sopratutto per un mediterraneo, come sono, non avvezzo alla maestosità delle grandi maree; che spettacolo, porti come isole di acqua tra distese di sabbia, e il concetto di isola che si trasforma:non una terra emersa ma  una depressione che circonda una  montagna d'acqua. Così appaiono i porti Bretoni durante la bassa Marea, che imprigionano il mare tra dighe e barriere, evitando la loro fuga per consentire alle imbarcazioni discontinuare a galleggiarsi senza abbattersi su di un lato come avviene invece nelle piccole baie protette della zona ove trovano rifugio i tanti dipartisti o marinai locali che il mare lo vivono e lo rispettano.

Le vicende Bretoni hanno origine già nel neolitico e nell’età del bronzo e che per la misteriosa origine delle sue tradizioni sfumano in leggenda che faticosamente si arrampica sui sentieri della storia; i circoli di pietra i dolmen, i menhir sono la storia di quel popolo ma anche quella di popoli lontani migliaia di Kilometri e circondati dal mare, delle tombas de Janas e dei megaliti di Sardegna; e la leggenda narra che popoli di stirpe indoeuropea e di struttura più importante dei Sardi dell’età moderna, al tempo delle grandi glaciazioni, riuscirono a passare dall’Italia alla Sardegna profittando delle terre emerse tra la Toscana, la Corsica e la Sardegna ponendo le fondamenta della civiltà nuragica che, la storia ci dice, fu annientata dalle invasioni dei piccoli e feroci fenici verso il 500 a.c.

Circolo megalitico in Bretagna nei pressi di Karnak

Circolo megalitico a stone henge

Mini transat prima della Transat in solitario

La Bretagna oggi vive nel ricordo delle sue tradizioni e l’attualità delle sue attività quotidiane connesse indissolubilmente al mare. Oltre che terra di misteri, da sempre terra di maghi e di corsari che trovavano rifugio nelle infide acque di Bretagna che, per la forza dei venti e delle correnti, rendono la navigazione difficile per gli stranieri . Terra di velisti che sfidano in solitario le onde e i venti dell’Oceano. A Douernenez nel Finistère ha origine la transat , regata in solitario im minuscole imbarcazioni da 6,50mt. 0 la rotte du RUHM che da San Malò arriva in Guadalupe.

Ingresso cattedrale Quimper
La tradizione di Vanne
Tramonto a Concarneau
France, Finistere (29) Concarneau, la ville close Ville d’Art et d’Histoire, au coucher du soleil

Un giro in giro per la Bretagna vale veramente la pena, e passeggiando nei suoi boschi o lungo le spiagge potremmo immaginare di essere Merlino, Lancilot, Il corsaro Surcouf, un velista solitario che attraversa l’oceano o molto più semplicemente un imperdonabile sognatore.